Scritti di S.Andrea Avellino
I
Altri precedentemente si sono occupati della bibliografia avelliniana. I testimoni dei Processi di Beatificazione e Canonizzazione e i primi biografi spesso fanno allusione alle fatiche di scrittore che sosteneva Andrea Avellino[2].
Il primo catalogo degli scritti del nostro Santo lo troviamo in una deposizione del P. Valerio Pagano, archivista della Casa teatina di S. Paolo Maggiore, fatta nei Processi di Napoli del 1621:
« ... nel medesimo Archivio [di S. Paolo Maggiore in Napoli] si conservano un libretto di mano di detto P. D. Andrea del timore e de la speranza, composto dal medesimo P. D. Andrea ...
« ... ci sono anco alcuni altri manuscritti da esso P. D. Andrea composti, che trattano della vita spirituale sotto diversi titoli, delli quali ne consegno la nota ut infra. Un Tomo di Prediche Quadragesimali. Un Tomo di Prediche Annuali. Tre tomi di lettere spirituali scritte a diversi Cardinali, Prelati, Titolati, et altre persone private; in cinque epistole di quelle scrive uno trattato del dispreggio del mondo alla sig.ra Principessa di Parma, e di Piacenza, et in nove epistole all'istessa un trattato dell'obbligo di servire a Dio, come anco ve ne sono molte dirette al Serenissimo Principe Ranuccio Farnese, hora Duca di Parma. Un Trattato intitolato Essercitio spirituale utile per conoscere il peccato, con alcuni opportuni rimedij per purgare l'anima da vitij. Un trattato sopra il salmo 118: Beati immaculati in via. Uno trattato sopra l'epistola di S. Paolo ad Romanos. Un trattato sopra le parole dell'Apostolo S. Paolo nel 3° capo ad Colossenses. Un trattato sopra il salmo [45]: Deus refugium noster et virtus. Un trattato sopra
Nel 1624 si pubblicò per la prima volta un elenco degli scritti dell'Avellino in un compendio della sua vita di autore anonimo. Quest'elenco coincide quasi in tutto con quella che si ha nella citata deposizione del P. Pagano[4].
L'anno seguente, 1625, Francesco Bolvito, CR., pubblicando la vita dell'Avellino vi inserì una nota dei suoi scritti[5].
Nel 1656, lo storiografo dei Teatini, Giuseppe Silos, nel voI. II della sua Historia Clericorum Regularium pubblica lo stesso elenco del Bolvito[6]. Dieci anni più tardi, nel 1666, lo riproduce, con qualche altra indicazione, nel voI. III della stessa opera[7].
Tutti questi elenchi risultano assai incompleti, specialmente quelli del Bolvito e del Silos[8].
Notizie più ampie ed accurate si trovano nell'opera del P. Antonio Francesca Vezzosi, I Scrittori de' Cherici Regolari detti Teatini, pubblicata nel 1780. Il Vezzosi elenca tutti gli scritti dell'Avellino pubblicati fina ai suoi giorni ed aggiunge altri dati intorno ad alcune opere inedite[9].
Più recentemente si sono occupati degli scritti del nostro Santo i Bollandisti, nel vol. IV del mese di Novembre, pubblicato nel 1925[10], e Giuseppe De Luca nell'articolo sull'Avellino apparso nel vol. I del Dictionnaire de Spiritualité[11].
L'edizione degli scritti spirituali di S. Andrea Avellino non fu fatta, salvo poche eccezioni, che dopo quasi centoventicinque anni dalla sua morte, e cioè nell' edizione delle Lettere e delle Opere complete, in 7 volumi, in Napoli dal 1731 al 1734.
[2]Il primo biografo di S. Andrea Avellino fu il P. Giovanni Battista Castaldo, il quale, nel
[3]Neapolitana Canonizationis Servi Dei don Andreae Avellini ... Processus Remissorialis ... in Civitate Neap. fabricatus Anno 1621, Ms. A.G.T., copia la, fol. 30lr-v. Altro revisore teatino delle opere manoscritte dell'Avellino fu il P. Raffaele RasteIIi; le seguenti parole di una sua deposizione giurata ci confermano l'intenzione del Santo di pubblicare i suoi scritti; «A dì 14 di febraro
[4] Compendio della vita e miracoli del Beato Andrea Avellino, Cherico Regolare (Napoli 1624) 110-111.
[5]F. BOLVITO, C.R., Beati Andreae Avellini ... Vita (Neapoli 1625) 206.
[6]SILOS, II, 221.
[7] Id., III, 526-527.
[8]Nell'elenco pubblicato dal SILOS, III, 526-527, mancano; l) le prediche quaresimali; 2) le prediche annuali; 3) 1'essercitio spirituale; 4) il trattato della fruttuosa penitenza; 5) il trattato sopra il 3o capo dell' epistola di S. Paolo ai Colossesi; 6) il trattato dell’obbligo di servire a Dio, che invece si trovano elencati nella deposizione del P. Valerio Pagano e nel Compendio della vita del 1624.
[9]VEZZOSI, I, 70-78.
[10]Acta Sanctorum, Nov. IV, 609-623.
[11] G. DE LUCA, art. S. André Avellin, in «Dictionnaire de Spiritualité», I (Paris 1932) 551-554.