Così il Figliuolo di Dio vedendo tanta nostra superbia, con tanta pompa, volendoci indurre alla vera umiltà e al disprezzo degli onori, pompe e vanità del Mondo è disceso non dal cavallo, ma dal sommo Cielo, dal seno dell’eterno Padre e si è posto in un basso e vilissimo luogo, in una stalla e in un presepio, affinché noi discendessimo da tanta superbia, da tanta pompa e da tante vanità, a seguirlo per la vera umiltà.

 sant’Andrea Avellino

 
Lettera a Cornelia d’Alessandro del 9 dicembre 1588.

(Lettere scritte dal glorioso S. ANDREA AVELLINO a diversi suoi divoti …., tomo I, n. 293, pag. 446 - Stamperia di Novello de Bonis, Stampatore Arcivescovale, Napoli 1731)